Dalle ceneri della seconda guerra mondiale le due superpotenze degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica si contesero il ruolo di
baricentro politico internazionale che era stato fino a quel momento dell’Europa. Il timore che l’URSS volesse espandere ulteriormente la sua sfera d’influenza spinse il blocco occidentale a concludere un accordo che prese il nome di NATO. Che cos’è dunque la NATO?
Istituita il 4 aprile 1949 con la firma a Washington del Patto Atlantico, la NATO è un’organizzazione internazionale che
ha lo scopo di garantire sicurezza politica e militare agli Stati che ne fanno parte secondo un sistema collaborativo.
La sua sigla è un acronimo di
North Atlantic Treaty Organization, cioè Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord, in riferimento alla collocazione geografica dei Paesi aderenti. I sovietici risposero istituendo nel 1955 il Patto di Varsavia.
Elemento cruciale di questa mutua assistenza militare è il
celebre articolo 5, dove si dichiara che l’attacco ad uno solo dei Paesi membri viene considerato un attacco contro l’intera Alleanza e impegna tutti nell’adozione di misure di sicurezza individuali o collettive. Nella sua lunga storia, l’articolo 5 è stato invocato finora soltanto dagli Stati Uniti in occasione degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001.
Dei
dodici Paesi che ne costituirono il nucleo fondante si è passati a trenta grazie a progressivi allargamenti nel periodo successivo alla disgregazione dell’URSS.
Per
diventare membri effettivi della NATO, bisogna corrispondere ad uno standard di requisiti richiesti e soprattutto rispettare due condizioni fondamentali: che i Paesi aspiranti appartengano al continente europeo e che nessuno degli Stati già appartenenti alla NATO avanzi veti di alcun genere.
I
Paesi fondatori della NATO sono: Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti d'America.